Ho deciso di farle 5+1 domande per le INTERVISTE CREATIVE anche se Fabiola non è una creativa come le altre di cui avete letto nei mesi scorsi le interviste. E' creativa nel raccontare la sua vita e le sue esperienze, nel coinvolgere la figlia Viki in piccoli lavoretti, nel consigliarci un bel libro.
Per me è una donna forte e coraggiosa, intelligente e curiosa, da cui ho tanto da imparare.



Le domande che le ho fatto sono quelle che mi sono venute spontanee già ai primi accessi al suo mondo virtuale.
Vi lascio a lei e alla lettura delle sue bellissime risposte.
1. Cos'è la creatività per te?
E’ il terzo occhio che abbiamo in dotazione. Quello che vede altro, oltre, ma soprattutto quello con il quale ritroviamo la pare migliore di noi. E’ quello spazio e quel tempo in cui si resta connessi con la nostra unicità. E’ l’interruttore da tenere acceso per stare bene. E’ l’essenza della vita. Ho esagerato? Non credo.
2. La curiosità uccise il gatto... che non l'aveva. Questa frase ci accoglie nel tuo blog, dove racconti un po' di tutto, libri, viaggi, esperienze, lavori creativi con la tua principessina Viki. Da dove è nata la tua voglia di esprimere tutto questo e di farlo sul web?
Proprio dal gatto morto. Non volevo fare la sua stessa fine e allora…mi son lasciata travolgere e possedere dalla curiosità. Ho incominciato a seguire alcune mamme blogger, ne sono rimasta affascinata, dopo qualche mese ho incominciato a sentire la voglia di farlo anche io…e allora per scoprire perché sentivo questo bisogno ho incominciato. E’ trascorso un anno dalla prima orma in rete, un anno di bellissime esperienze, di scoperte, di amicizie che valgono molto. Avevo bisogno di aggiungere valore alla mia vita.
3. Oltre che sul tuo blog, scrivi anche su mamme in difficoltà; com'è quest'esperienza?
Ho scritto (pochissimo) su mamme in difficoltà, perché ho tempo libero pari a zero. E questo si capisce anche dal mio blog, non riesco ad essere presente con l’assiduità che vorrei. Trovo che mamme in difficoltà sia un’opportunità da cogliere e accogliere quando serve. E’ uno spazio virtuale prezioso, un canale che può essere di aiuto, di confronto e conforto per noi mamme. Un posto in cui togliere guinzaglio e museruola al nostro lato grigio e magari lasciarlo allontanare per sempre da noi.
4. Racconti che scegliere un nome per il tuo blog è stato difficile, perché tutti quelli che ti venivano in mente erano già stati usati da altri... Ecco allora pinkg. Perché hai scelto questo nome?
Quando ho aperto il blog attraversavo un momentaccio. Piena crisi esistenziale, giornate grigie... e a parte mia figlia, la sensazione di avere intorno lo stesso grigio che avevo dentro. Avevo iniziato da poco a seguire alcuni blog e leggerli mi faceva stare meglio. Il giorno che ho scritto il primo post ero a casa, in malattia, a smaltire una brutta bronchite. Ricordo che ho pensato: non so di cosa riempirò questo spazio, ma voglio avere un dialogo con queste persone. Voglio stabilire un rapporto.
In quei giorni avevo comprato dei nuovi occhiali, li avevo scelti rosa (magenta scuro)... nella speranza di cambiare la visuale grigia. Dopo aver provato vari nomi, che neanche ricordo, mi ero stancata, ho guardato gli occhiali e ho provato a registrare il blog con il nome "pinkglasses". Già in uso. Abbrevio. "Pinkg". Blogger lo accetta! Perchè no, mi dico...
5. Ho letto il post in cui racconti della nascita di tua figlia Viki, nata prematura, con gli occhi lucidi. Anche io ho vissuto un'esperienza del genere per il mio topino Federico e credo che questo abbia inciso nel nostro modo di rapportarci. In più tu sei una mamma single... Quanto queste due cose contano secondo te nel bellissimo affiatamento che hai con tua figlia?
La prematurità ha influito sul mio rapporto con Viki, solo per i primi mesi di vita. Mi sembrava di essere sempe in modalità “recupero”. Oggi è solo un ricordo. Però una domanda mi rimbomba dentro, talvolta, ancora.
Cosa resta nel vissuto dei bambini appena nati che vivono i primi giorni di vita in una incubatrice? Rumori strani, luci forti, un odore che non è di mamma, le voci. Nessun seno che ti accoglie. E’ una domanda a cui non è possibile rispondere.
La singletuine incide poco oggi. Ha inciso molto nei mesi in cui ho realizzato che era meglio proseguire da sola. E anche nei mesi in cui con il mio ex compagno abbiamo cercato soluzioni per offrire a Viki una vita la migliore possibile, nonostante fossimo genitori separati. Per ora Viki sembra non manifestare disagi…siamo tutti per lei nel we, che passiamo insieme. Non ha due genitori che si abbracciano e si sbaciucchiano, ma due genitori che sono (oggi) tranquilli e amici. Che si divertono a condividere questo dono prezioso che è lei. Speriamo bene!
6. Spesso nel tuo blog consigli letture di diversi generi. Cosa consiglieresti alle lettrici di Daisy Garden per imparare ad esprimere al meglio le nostre capacità creative per una vita più serena?
Passeggiate settimanali in libreria (e/o in biblioteca). Entrarci anche (e soprattutto) senza obiettivi precisi. Lasciarsi attrarre dai titoli, dalle copertine, esplorare settori inusuali ai nostri gusti. Seguire l’istinto. Solo questo.
Ringrazio ancora di cuore Fabiola e vi auguro una buona serata!
Alessandra