martedì 26 novembre 2013

Tradizioni e storie di Natale - Qualche curiosità

Per la rubrica Tradizioni e storie di Natale dell'iniziativa TRE MESI DI IDEE DI NATALE, mi sono imbattuta in tante piccole curiosità che non conoscevo e che oggi vorrei raccontarvi.

Bastoncino di zucchero (candy cane)

photo: Google

Il famoso bastoncino di zucchero bianco a strisce rosse che ha il sapore di menta, secondo la leggenda, venne creato da un pasticcere per ricordare Gesù alle persone. 
Questo bastoncino, infatti, racchiude in sé molti significati: ad esempio, la forma a J potrebbe stare per Jesus (Gesù) oppure rappresentare la forma di un bastone da pastore (Gesù è il nostro pastore).
ll bastoncino è fatto di caramello, che rappresenta Gesù come la roccia solida su cui sono costruite le nostre vite.
Il colore bianco rappresenta la purezza e l'assenza del peccato.
Le strisce rosse grandi rappresentano il sangue che Cristo ha versato per i nostri peccati.
Le strisce sottili invece rappresentano i segni lasciati dalle frustate che Gesù ricevette dai soldati romani per ordine di Ponzio Pilato.
Il sapore di menta piperita ricorda il sapore dell'issopo, una pianta aromatica citata nel vecchio testamento. che veniva utilizzata per purificare.

Agrifoglio

photo: Google

La caratteristica tipica di questa pianta è data dagli aculei delle foglie, il cui colore è verde scuro con un contorno molto chiaro, e dai suoi frutti rossi. L’agrifoglio è estremamente resistente ed è coltivato praticamente in tutto il mondo.

Si dice che questa pianta protegga dai demoni e porti fortuna; la leggenda narra che in Irlanda, durante le festività natalizie, fosse l’unica pianta che anche le famiglie più povere potessero permettersi per decorare le proprie abitazioni, per quello è molto frequente trovarla ancora oggi nelle case.

L'agrifoglio è ricco di simbologia; già la struttura delle foglie ricorda la corona di spine di Gesù Cristo e i frutti rossi il suo sangue, mentre i boccioli bianchi la purezza della Madonna.
Nel passato si credeva che l'agrifoglio potesse spaventare le streghe e proteggere la casa da tuoni e fulmini, o dai folletti dispettosi.

Ci sono diverse leggende sull'agrifoglio: alcune sono legate ai Drudi, altre agli antichi Romani, mentre una
leggenda narra di un piccolo orfanello che viveva presso alcuni pastori quando gli angeli apparvero annunciando la lieta novella della nascita di Cristo.
Sulla via di Betlemme, il bimbo intrecciò una corona di rami d’alloro per il neonato re. Ma quando la pose davanti a Gesù, la corona gli sembrò così indegna che il pastorello si vergognò del suo dono e cominciò a piangere. Allora Gesù Bambino toccò la corona, fece in modo che le sue foglie brillassero di un verde intenso e cambiò le lacrime dell’orfanello in bacche rosse.

Vischio

photo: Google

E' una pianta cespugliosa che cresce soprattutto in inverno alle pendici di pioppi, querce e tigli, il suo nome latino è Viscum album.
Al vischio sono riconducibili leggende e tradizioni molto antiche: i celti, ad esempio, lo consideravano, insieme alla quercia, una pianta sacra e dono degli dei; secondo una leggenda nordica, invece, teneva lontane disgrazie e malattie e ancora oggi in molti paesi continua ad essere considerata una pianta ben augurale.

Forse, infatti, la tradizione più conosciuta legata al vischio è quella di baciarsi sotto i suoi rami durante il Natale. Questa tradizione arriva dai paesi scandinavi e affonda le sue radici nelle leggende dei Celti e dei Druidi.
Si narra che la dea anglosassone Freya, sposa del dio Odino e protettrice dell’amore e degli innamorati, aveva due figli, Balder e Loki, il primo buono e dolce, il secondo cattivo, invidioso e soprattutto dispettoso nei confronti del fratello.
Freya cercò di proteggere Balder e chiese a Fuoco, Acqua, Terra, Aria e a tutti gli animali e le piante di giurare la loro protezione per l’incolumità del figlio, ottenendo la loro protezione. L’astuto fratello, però, scoprì che la madre si era rivolta a tutti, tranne che ad una pianta, che non viveva né sopra né sotto terra: il vischio. Intrecciando i rami di questa pianta fece così un dardo appuntito, lo diede al dio cieco dell’inverno, che lo tirò dal suo arco e colpì Balder, il quale morì sul colpo.
Freya pianse tutto il suo dolore sul corpo del figlio e le sue lacrime a contatto con il dardo di vischio, diventarono le bacche perlate della pianta e Balder magicamente riprese vita. Così Freya, colma di felicità, ringraziò chiunque passasse sotto l’albero su cui cresceva il vischio con un bacio. Per questo motivo la tradizione vuole che chi sta sotto il vischio si baci.

La leggenda cristiana del vischio è invece un’altra.
In un paese tra i monti, viveva solo un vecchio mercante, non si era mai sposato e non aveva nessun amico.
Una notte, il vecchio mercante si girava e rigirava, senza poter prendere sonno. Uscì di casa e vide gente che andava da tutte le parti verso lo stesso luogo.
Qualche mano si tese verso di lui. Qualcuno lo chiamò chiedendogli di andare con loro.

Era un mercante e per lui non c'erano che clienti: per tutta la vita era stato avido e avaro e non gli importava chi fossero i suoi clienti e che cosa facessero.

Ma dove andavano? La curiosità fu più forte dei suoi pregiudizi e si unì a un gruppo di vecchi e di fanciulli. Sentendo che lo chiamavano "Fratello", si disse che sarebbe stato anche bello avere tanti fratelli!
Ma il suo cuore gli sussurrava che non poteva essere loro fratello, li aveva ingannati troppe volte.
Speculava sul bisogno dei poveri, mai la sua mano si apriva per donare e si fingeva misero per poter vendere di più.

Mentre pensava così giunse, con loro, davanti alla Grotta di Betlemme. Tutti entravano nella grotta e, anche i più poveri, portavano qualcosa in dono. E lui, nonostante le sue ricchezze, non aveva niente.
A quel punto s'inginocchio e chiese il perdono al Signore per aver tradito e trattato male i suoi fratelli.
E cominciò a piangere. Appoggiato a un albero, davanti alla grotta, il mercante continuò a piangere, e il suo cuore cambiò.
Alla prima luce dell'alba quelle lacrime splendettero come perle, in mezzo a due foglioline. Era nato il vischio.

Le palline di Natale

photo: Google

La leggenda narra che nei giorni seguenti alla nascita del Bambino Gesù,  un artista di strada molto povero si trovava a Betlemme.
Voleva andare a salutare il Bambino appena nato, ma non aveva nemmeno un dono da portargli. Il desiderio di recargli visita, era però molto forte e dopo qualche dubbio decise di recarsi alla grotta e di andarlo a trovare. L'idea che ebbe era di fare quello che gli riusciva meglio, il giocoliere, e così facendo fece ridere il piccolo Bambino.
Da quel giorno per ricordarci delle risate di Gesù Bambino si appendono delle palline colorate all'albero di Natale.


Vi auguro una buona giornata... la mia è iniziata male: batteria dell'auto a terra :-(
Baci
Alessandra

6 commenti:

  1. Ciao se passi dal mio blog http://mritadm.blogspot.it/
    c'è per te un pensierino, che spero ti sia gradito ricevere, quanto è stato per me condividerlo con te per il tuo impegno. Rita

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  2. oddio quante curiosità bellissime..non ne sapevo neanche una!!bellisismo leggere questi post!!!^_^

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  3. Che post interessante! Io non ne conoscevo neanche una... Bellissime queste storie!!! :)

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  4. Nooo, a piedi con queste temperatureee U_U...
    Come sempre offri interessanti notizie sulle tradizioni: non ne conoscevo nemmeno una! ^_^

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  5. Che bello anche questo post Alessandra . Io non conoscevo quella dei bastoncini di zucchero e delle palline di Natale !! E' proprio vero che non si finisce mai di imparare. Un bacione

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  6. Ciao Alessandra! Sono arrivata al tuo blog attraverso l'iniziativa Spicchi del gusto.
    Complimenti per il tuo blog è carinissimo! E quest'articolo e veramente bello, non conoscevo nessuna di queste storie. Mi unisco ai tuoi Lettori fissi, ti seguirò con interesse.
    Se ti va di ricambiare il mio blog è: http://leviedelladolcezza.blogspot.it/
    A presto. Isabella.

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